Per il poter fare informazione…

Per il poter fare informazione è importante conoscere gli argomenti trattati, spesso, li si deve osservare da vicino, inserendosi in percorsi che spesso non sono quelli che non occupandosi di informazione, di certo non si prendono in considerazione.
Questo accade anche e perché, vi è chi dovrebbe fare determinate valutazioni non in termini di singoli, ma in termini più ampi, in modo da comprendere quelle che sono le tendenze del momento, le quali, possono “sì” essere legate a quel modo che ci si considera buono, mentre da sempre vi è anche un modo che non viene considerato altrettanto buono.
Valutando l’evidente presenza di questi fenomeni, in ogni punto nel quale vi sia vita sociale, così, come avviene alla luce del giorno, avviene anche in quel mondo in ombra, che tanto in ombra non è.
Essendo consapevoli di una “visione esterna” di ciò che comunichiamo o che facciamo, spesso e volentieri, per mettere in risalto una tematica che ci si dimentica di considerare, chi si occupa di informazione si trova nei panni di chi si mette “in prima linea”, in modo da vedere se il buono o non buono sia un gioco o una realtà consolidata e dimostrata.
E’ più che ovvio il fatto che, se chi giudica coloro che si occupano di fare informazione, senza che ne capiscano i meccanismi e i metodi per ottenere informazioni, oltre a questo, se non si è consapevoli del fatto che per “pulire” là dove è sporco, di certo, ci si rischia di “sporcarsi”, nello stesso modo, se si vuole conoscere il mondo in cui si vive, lo si deve osservare pienamente e lo si deve saper valutare e considerare per quello che è.
Così come il vecchio detto, che mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi non è cosa da umani, è molto meglio conoscere quelle che sono le realtà che stanno attorno a noi.
Anche se queste spesso non si possono divulgare pienamente per la loro crudezza.
Se si dovesse fare una considerazione riguardo alla possibile differenza fra il ieri e oggi, questo riguardo ad una differenza di comportamento di alcune parti, di certo, si arriverebbe al punto che non è cambiato poi così tanto fra il ieri e oggi, se non un modo diverso di fare le stesse cose.
Un esempio semplice può essere che, se prima una determinata cosa veniva fatta per strada, quel medesimo tipo di cosa, nel momento in cui ci si trovano in gruppi, la fanno anche in altri luoghi e altre sedi, che poi la si voglia chiamare in un modo o un altro, resta sempre la medesima cosa.
Non essendo un argomento trattato nello specifico, bensì, in generale e in modo da non condizionare nessuna parte o ledere alcuna persona, di certo, chi si occupa di giudicare e valutare, dovrebbe prima considerare quelli che sono i cosiddetti difetti umani, di cui dopo ci si dovrebbe mettere in ballo un argomento quasi senza una fine, per il decidere cosa è giusto e cosa non lo è.
Sottolineato questo, vi sono relazioni fra le persone nella vita privata e nella vita pubblica che non vanno a intaccare realmente le vite di chi vuole esularsi da determinate relazioni.
Riguardo alle varie e tante questioni o problematiche sociali, è indispensabile avere un intelletto molto sviluppato per comprendere e saper valutare i fenomeni che avvengono nel mondo che sta attorno a noi. Se come esempio dovessimo prendere in esame chi si occupa di recuperare coloro che si perdono per strada, di certo, l’ignoranza non aiuta a risolvere le problematiche e neanche una valutazione generalizzata, le valutazioni devono sempre essere fatte con consapevolezza.
Con questo, aggiungo una questione riguardo a quella che deve essere l’informazione stessa, questo riguarda un tema non proprio simpatico, bensì realista, molto spesso per poter avere voce in capitolo o far comprendere o notare quello che si è in grado di fare “anche per il bene”, spesso ci si deve mettere in luce anche in ciò che non è sempre quello che ci piace fare.
Concludo con il diritto di pensiero, di parola e del conoscere ciò che vi è di buono e non buono nella vita che viviamo.
Esu
[banner]

classicmusicart

www.marcoesu.com