Il nostro Idioma

Così, tanto per rinvigorire quello che può essere il nostro orgoglio nel esprimerci secondo quello che è il nostro Idioma Italiano, pensando di non fare cosa errata nel aprire questo argomento e nel esporre una parte programmatica più ideologica che dettata da una legge scritta, la quale ne vincola il senso.
Essendo Europeo vorrei portare più Idioma Italiano in Europa, così, da far conoscere i tanti lati positivi del nostro Idioma, da ogni punto di vista, chiunque sia consapevole di quanto duro lavoro vi sia dietro la cultura che da sempre si cerca di mantenere, malgrado le influenze del momento e periodi più o meno discutibili.
Nel nostro essere, vi è una parte che andrebbe condivisa molto di più anche da un punto di vista idiomatico, essendo a conoscenza di quanti abbiano contribuito al creare versi, poesia, trattati, filosofie e Arte nel vero senso della parola, la quale poi si trova anche nel modo in cui si riesce a fare un qualcosa che pur non ottenendo sempre il giusto rilievo, dona nuovi spunti anche da un punto di vista pionieristico in vari settori.
Portare avanti la “palestra” del “Idioma Italiano”, insegnando quelli che ne sono i migliori aspetti e una capacità di osservazione al trarre insegnamento anche da i vari errori, questo è un passo che sarà più che importante per il divulgare questo Idioma.
Considerando la questione di un ciò che per alcuni è un qualcosa di elementare, mentre altrove, ove non vi è stata alcuna possibilità di alfabetizzazione o di educare ad un vivere nel sapere, piuttosto che nel essere contrariati ad ogni forma di disciplina, o cultura in generale e nel particolare.
Questo porta il nostro essere al prestarsi pienamente al dover divulgare, più che rinchiudersi in un guscio della incomprensione.
Avendo anche passato tanto del nostro tempo a studiare altri idiomi e più di uno usato da un punto di vista globale, portare ad una maggiore visibilità quello che ne è il nostro, non è un qualcosa di negativo, mostrarne la capacità intellettiva, al posto di mostrare sempre e solo un aspetto più “bonaccione”, se così lo si vuole chiamare, non sarebbe cosa errata e sarebbe come un idioma errante, capace di confrontarsi con ciò che lo circonda e ciò che tendenzialmente non lo intacca, malgrado lo svantaggio in termini di massa.
Con questo, il condividere quello che è il modo di esprimersi che, non deve essere né rinnegato, né un modo per non sentirsi al pari, inversamente a quel che un luogo comune di certo potrebbe indicare, sarebbe più idoneo fare in modo che la maestria di quello che è l’intelletto, la sua reale complessità e articolazione in ogni sua forma scritta o parlata, questo rende l’Idioma Nobile quanto tanti altri considerati tali.
Siamo capaci di non sovrastare e di non dare importanza al dover essere fisicamente onnipresenti, in quanto il buon percorso di un messaggio, arriva pur non tenendo alcun ostaggio.
Visto l’avvicinarsi anche ad un meccanismo nel quale esporre le proprie idee, da parte di certi è anche un modo per poter contribuire al gestire un territorio, ricordarci la differenza che sta fra chi non ha bisogno di vedere un viso stampato sopra tutti in mezzi informativi e il chi ha ancora bisogno di questo metodo, di certo, per il nostro essere, il dare importanza al contenuto ideologico, più che a una semplice immagine, questo è un punto cardine, come la bussola per un Capitano che guida la sua nave (evitando di incagliare negli scogli della riva).
Chi può e ne è capace, dovrebbe essere più aperto al portare questo Idioma non solo nel nostro territorio, bensì, oltre i confini nei quali è rimasto rinchiuso per troppo tempo.
Portarlo nella musica, nel teatro, nelle scuole di tutta Europa non è un errore, stimolare l’interesse anche là dove ancora non vi è, è una sfida anche con noi stessi che possiamo accogliere positivamente, non si deve aver paura della incomprensione di alcuni, vi saranno sempre altri capaci di intendere il messaggio che si sta portando.
Aggiungendo un particolare, il quale metterà in luce una discussione di certo accesa, abbiamo avuto tanti grandi pensatori e geniali artisti, tanto dal poterci distaccare da una ideologia preimpostata da terze parti esterne, la quale andrebbe a soffocare l’essenza stessa della nostra cultura.
In Europa vi è una quantità innumerevole di Arte e Cultura, in essa vi è anche quella Italiana, la quale non è da meno e pur essendoci chi vorrebbe schedare tutti come malfattori, mentre non tutti lo siano e mentre il malfatto è presente in ogni territorio, mostrare quelli che sono i lati positivi della nostra cultura non è un errore, non lo è neanche quando si gioca con l’ironia che non deve per forza di cosa portarci a una risata, benché al farla, non vi sia niente di male.
Sempre che non gli si riversi contro, non cadere nel tranello del doversi fare le scarpe fra noi, è un dovere più che un diritto!
[banner]

classicmusicart

www.marcoesu.com