Alcune cause che hanno portato alla disoccupazione.

Fra le tante cause di una forte disoccupazione, spesso vi è non una crisi economica, bensì, una assenza di possibilità di impresa, venendo a mancare l’imprenditoria e la capacità di creare impresa, viene a mancare di conseguenza anche una possibile occupazione.
Di certo, focalizzare l’occupazione solo in quelli che vengono chiamati call center, non è la cosa più idonea,  non è sempre il giusto percorso da intraprendere per una miglioria da applicare, affermato questo, è evidente la necessità di eliminare i freni posti davanti a chi potrebbe creare impresa e conseguentemente occupazione.
Le due questioni sono in relazione, per il fatto che, se non vi sono i requisiti per poter aprire nuove porte per una maggiore capacità e possibilità di produzione che tende ad andare in positivo, più che una che tende sempre ad andare in passivo, la conseguenza è una maggiore carenza di guadagni dal proprio prodotto e una limitata possibilità di offrire occupazione.
Stando anche al fatto che, vista una problematica che spesso si riscontra nel privato, che giustamente ha tutto il diritto di poter creare occupazione e impresa, se il costo occupazionale risulta maggiore di quelli che ne possono essere i margini di guadagno dal proprio prodotto, è più che palese una carenza di attenzione verso quelli che dovrebbero essere gli equilibri fra le parti e sul creare occupazione e produzione.
Nel medesimo tempo, una impresa privata, di solito tende sempre a evitare sprechi, nel senso che vi deve essere una consapevolezza di quelli che sono i reali costi di produzione e per l’appunto, i conseguenti margini nei quali si deve restare in termini di economia interna alla propria impresa.
Tutto questo è in relazione con quelli che sono i problemi legati anche alla occupazione, perché oltre al necessitare una maggiore libertà di creare progetti produttivi, vi è anche una economia interna alle imprese che rende possibile la sua stessa vita e gestione.
Idem, supponendo che in un determinato territorio vi siano diverse possibilità di creare occupazione, per ipotesi ostacolata dal malaffare o da interessi locali di vario tipo, o retrogradi o anche legati a ottusità e negligenza, di certo questo non agevola la possibilità di creare occupazione.
Un’altra questione molto importante è il riuscire a vedere la propria vita come “indipendente” e non come “dipendente”, nel senso che, la capacità nel saper fare il proprio mestiere ha una valore superiore alla incapacità, e quando viene ostacolata sempre quella che può essere la capacità per via delle gelosie e/o ottusità, questo causa un freno netto a un possibile progresso.
Parlando di contratti: -non sempre avere contratti unici in intoccabili è ciò che si può affermare essere il metodo più idoneo per un progresso, vi sono stati molti casi in cui i singoli privati hanno generato imprese che alla fin dei conti, hanno creato più occupazione, con tante piccole e medie imprese che vivono grazie al lavoro di un privato intuitivo e capace (che può essere anche un gruppo di privati).
Vi è anche una parte pubblica della occupazione ed è giusto che vi sia, stando e fermo restando al fatto che non si possa essere tutti dipendenti pubblici, anche se l’idea del posto fisso e statale è ciò a cui ambiscono in tanti, fermo restando anche sul principio che, se non vi è impresa privata attiva, non vi può essere un relativo guadagno per reggere un sistema pubblico correlato a un vivere in comune con il privato.
Queste sono solo alcune di quelle questioni che causano disoccupazione.
Esu
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