L’anoressia nella comunicazione

Avendo osservato da vicino quel mondo che è il apparire prima di ogni altra cosa, il quale deve avere diverse caratteristiche fisiche per poter essere preso bene in considerazione, ci si è spesso trovati davanti una forma non proprio consona di immagine trasmessa e divulgata, questo per quel che riguarda un aspetto fisico considerato bello.
E’ noto il fatto che, tante giovani, vittime della anoressia, siano rimaste succubi a loro modo di una idea malsana che è stata divulgata per tanto tempo, la quale metteva in evidenza come bello, ciò che in realtà è un essere anoressici/che, in cui il corpo perde ogni sua forma e forza, ridotto a pelle e ossa nel vero senso della parola.
Per questo, è importante affrontare questo argomento, osservando le varie forme che vengono messe in luce nelle varie fonti di comunicazione diretta a un pubblico, ricordando che il concetto di bello non può essere impostato a una figura quasi scheletrica del corpo, bensì, a un corpo più sano e più vicino a quello che ne è il suo benessere.
Con questo, di sicuro è più che evidente il fatto che il tenersi in linea, non esagerando con il peso, è anche esso un modo per prendersi cura del proprio corpo, il quale, per stare bene dovrebbe essere tenuto nel giusto peso e giusta forma, cercando di avere un’alimentazione sana, regolare, non troppo restrittiva e non troppo abbondante.
Questo implica un relativo aspetto fisico, più o meno piacente, il quale spesso è causa di una relativa reazione nel presentarsi davanti a un piccolo o grande gruppo di persone che, se dotate di buon intelletto, di certo non stanno a osservare se pesi più di loro, nel caso di anoressia, dovrebbero esse stesse comprendere l’esigenza di far sentire bene una persona anche quando non sia nel suo peso forma ideale, più che stare a valorizzare una forma che è puramente scheletrica.
Spesso si è vista una forma di informazione comunicativa divulgata in eccesso, la quale ha condizionato una visione di quello che dovrebbe essere un aspetto fisico, il problema non è tanto il fatto che si usi una immagine di un essere troppo sotto il proprio peso forma, mostrando un corpo ai limiti del proprio benessere fisico, il problema è il non condizionare o influenzare negativamente i più fragili, questo cercando di far comprendere a chi è più fragile quanto sia più importante avere un fisico efficiente e funzionante, a discapito di un viso troppo spesso mezzo scheletrico, usato come immagine di bellezza.
L’anoressia nella comunicazione in questo testo è intesa come una forma di immagine fisica legata a una forma promozionale di usi e costumi della vita sociale, ad esempio, come avveniva spesso per la moda che, malgrado il non essere puramente vietato essere troppo magri, di certo, sarebbe molto meglio reinserire un concetto di benessere fisico anche in una forma di esposizione legala alla moda e a ciò che deve essere pubblico.
Mettendo questo argomento in una forma molto semplice, possiamo dire che, se per non avere le guance paffute si deve arrivare al negarsi la propria e indispensabile alimentazione, questo non è di certo sano da un punto di vista fisico, se non altro, è un modo non consono di vedersi e accettarsi per quello che si è esteticamente.
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