Filastrocca

Ci si domanda per qual dispetto
dan lo scettro al sor sberleffo,
che nel dì nun sapia
che ci stava pure il dìa.
Pur con sforzo disumano,
strinse un patto con Geppetto,
che dicea che ner petto,
ce volea un po’ d’affetto.
Nel cercare il suo traguardo,
poi s’accorse dell’inganno,
che volevan far li burli
nella scola de li furbi.
Quella ove c’è il furbetto,
che se siede per dispetto,
per non dir che il privatin
non sta lì per poi poltrir.
Con la carta fra le mani,
disse siamo tutti uguali
e nel mondo ce vivemo
pure si manco lo sapemo.
Il direttore lo guardò
e gli disse amabaraba cici coco,
titolato fu fra noi,
fu il più burlo degli eroi.
Con la lode del burlon,
se ne andò con Pantalon.
Il sublime recitare
fu il suo genio più reale,
con li gnocchi birbaccion
che rompevan li maron.

Detto fra NOI:
-Anche se questa filastrocca non è di Collodi, se non fosse esistito Collodi, non avremmo neanche altre storie da inventare e scrivere per i pupi.

 

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